XV legislatura – Tornata del 13 aprile 1886
deliberazione della Camera, emessa nella seduta del 26 marzo ultimo, mi ha trasmessa la petizione
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Nell'accusare ricezione della petizione suddetta, mi pregio comunicare all'E. V. che, siccome sull'obietto non vi sono precedenti negli atti di
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Nell'accusarne ricevuta mi pregio di far noto all'E. V. che il Comitato forestale di Alessandria, in seguito eli proposta dell'ufficio forestale, fin
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Ma prima di decidere intorno all'invertimento dell'ordine del giorno, mi permetterei di aggiungere un'osservazione, che può illuminare l'Assemblea
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informare tutto l'indirizzo dello Stato, mi dia l'opportunità, anzi mi imponga il dovere di parlare di una irregolarità che si verifica in questo momento, e
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avvertire innanzitutto la Camera. Però dopo che l'onorevole Nicotera ha fatto una proposta formale, io mi farò un dovere di consultare la Camera.
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La domanda, che mi concerne, o signori, e venuta in seguito ad una serie di fatti, sui quali la Camera mi permetterà che brevemente io mi soffermi
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per i arapporti costituzionali, è questa. Mi duole, di non vedere al suo posto l'onorevole presidente del Consiglio
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non riguarda il decoro del mio collegio, degli 8 mila cittadini, che mi hanno mandato in quest'Aula, ma riguarda anche i diritti, le prerogative, e
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Ed ora permettetemi una breve consideratone intorno al valore, al significato, all'importanza del voto che mi ha mandato a sedere in quest'Aula e che
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Quali sono i reati che mi furono imputati e pei quali fui condannato a sette anni di carcere?
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Se mi permettono, prendo un poco di riposo.
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Parenza chiamò usa delle più sane, moralmente parlando, ed io aggiungo una delle più patriottiche), il giorno che ottomila cittadini mi hanno eredato
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Sbarbaro. Ringrazio l'onorevole presidente della sua cortese osservazione, perchè mi dà agio di far riflettere che io, citando fatti che risultano da
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frutto di stagione, quei portato dell'ambiente in cui ci moviamo e respiriamo, a me basta il voto della sovranità nazionale che mi ha mandato a
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Ed io che fui sempre in relazioni durante la mia prigionia, coi rappresentanti del presidente del Consiglio (che non mi meraviglio, ma mi dolgo che
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Sbarbaro. … in un documento che è una delle origini del processo? Osò scrivere che io, che mi onoro di parlarvi, che 8000 suffragi…
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Io, per verità, mi meravigliai che un procuratore del re ed un sostituto procuratore del re venissero in prigione a farmi delle suggestioni;
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Del resto io, avvertito a tempo di quelle voci che mi hanno richiamato alla fonte della sovranità del nostro potere, non raccoglierò quelle sozzure
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questo processo? Ma non basta ancora. Mi dispiace di dovere rammentare cose che devono umiliare ogni italiano, e di cui i testimoni che sono qui nella
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scienze sociali, mi pare di non aver commesso nessuna sconvenienza.
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L'onorevole Filopanti mi disse che, prima di venire da me nelle Carceri Nuove, aveva parlato col guardasigilli e col procuratore generale, e mi
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queste comunicazioni officiose mi erano fatte dal direttore delle carceri a nome della questura, mi si disse che, se nel pubblico dibattimento io avessi
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Ma sono tanto più lieto, tanto più contento che questa piccola interruzione mi metta nella necessità di chiarire bene il mio pensiero, in quanto che
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come testimonio, ed in cui aveva accennato a ciò che avrei detto in appello, e che mi fu impedito di dire dal presidente, il quale mi interruppe
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ripeterò, usque ad finem, su fatti su cui mi si proponeva questa specie di mercato.
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suggestioni che mi furono fatte anche da chi fa parte di questa Camera, nelle Carceri Nuove. La domanda era già pronta; tutto si era già combinato
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protegge mi costringono ad evocare davanti alla Camera ed al paese un altro fatto che l'onorevole Luzzatti chiamerebbe un altro scandalo santo.
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sentita quest'altra enormezza. Egli ha detto che i magistrati, fra i quali un presidente di Cassazione, che mi onoravano della loro amicizia, erano
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armi in mano in casa mia, non mi mandò dinanzi ai giurati, ma mi mandò dinanzi a quella stessa autorità che aveva dato il primo responso. Qui siamo
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ingerenza dell'amministrazione nella giustizia, e che quindi la sentenza, la quale mi ha condannato a sette anni di carcere, non sia altro che
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Sbarbaro. Se mi permette, prenderò un pochino di riposo.
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Sbarbaro. Onorevole presidente, io non mi sento in condizioni di poter continuare. La pregherei
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Io povero prigioniero, doveva naturalmente dire la verità! E risposi: è venuto il collegio della mia difesa e mi ha detto: essendo molte lo persone
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, da cui dipendeva, a dirmi che aveva fatto sorpresa che io avessi chiesto questa proroga; e mi venne a domandare perchè l'aveva chiesta.
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Io non farò un addebito al guardasigilli di aver mantenuto questo funzionario del Pubblico Ministero in ufficio, anzi mi maraviglio che non gli abbia
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Cavalli. Mi onoro di presentare alla Camera la relazione sul disegno di legge: Conversione in legge del regio decreto 1° settembre 1885, n. 3441
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Il processo che vi sta dinanzi mi costa la perdita di tutto quello che avevo su questa terra, può costarmi anche la libertà, e l'onore di sedere in
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, perchè mi dispensi dal ricordarceli.
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una mia opinione. Mi sarei ben guardato di parlare, se non avessi la coscienza di dir la verità quando affermo, e voi non mi potrete contradire, che
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giudizio di un uomo, di un cittadino in un paese civile. E mi spiego.
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un punto su cui io mi debbo fermare alcuni istanti) che da una parte il magistrato ebbe la denunzia di un nome che non pronuncio e dall'altra la
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restrittivamente l'articolo 45 dello Statuto; e che, qualche volta, mi sono anche trovato a votar contro colleghi della stessa parte della Camera, perchè
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per effetto di scemare nelle popolazioni il rispetto dovuto alia magistratura, credo che nessuno mi interromperà se dico che non avrei domandato di
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logico e naturale che io, memore di questi precedenti miei, mi associ alla conclusione dell'onorevole relatore, in quanto essa tende a fare
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Perciò mi son permesso di domandare la facoltà di parlare perchè credo che sia su questo terreno che noi dobbiamo discutere, affinchè dalla nostra
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Ciò posto, e sebbene mi sembri correttissima la conclusione di autorizzare la procedura, nasce però un'altra questione la quale è pur essa stata
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Ora a me pare che sebbene le teorie svolte dall'onorevole relatore siano certamente commendevoli, e ad esse mi associ assai volentieri, pur tuttavia
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ad un certo punto la deliberazione di un'assemblea politica la quale dicesse: io vi consento di procedere, ma mi riservo di darvi un secondo consenso
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Qui si tratta, o signori, dell'interpretazione di un articolo del Codice di procedura penale ed è per questa ragione che mi sono intromesso nella
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Accademia della crusca
